Il beneficio economico varia in ragione del numero dei componenti del nucleo familiare

La somma di due elementi. Il beneficio economico del reddito di cittadinanza deriva dalla composizione di due aspetti: una componente ad integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro (7.560, per la pensione di cittadinanza) moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ed una componente che pesa al massimo 3.360 annui (1.800 euro, in caso di pensione di cittadinanza) riferita ai nuclei familiari in affitto. La soglia di 1.800 euro è riconosciuta anche nel caso di nuclei familiari che stanno pagando un mutuo. Il beneficio economico, che non può essere superiore ad una soglia annua di 9.360 euro, moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza (il valore massimo è di 2,1), ridotta per il valore del reddito familiare, è comunque esente da Irpef. Per chiarire, un nucleo familiare con un solo componente può arrivare a percepire massimo 780 euro, di 280 come contributo per l’affitto. Un nucleo familiare con un adulto ed un minorenne, 880 euro, ferma restando la quota di 280 euro per l’affitto. Nel caso di due componenti adulti, il beneficio economico sale a 980 euro, stesso ammontare per un nucleo composto da un adulto e due minorenni. 1080 euro, invece, vanno ai nuclei familiari composti da due adulti ed un minorenne oppure da un adulto e tre minorenni. Per un nucleo composto da due adulti e due minorenni spetta un beneficio da 1.180 euro; 100 euro in più in caso di tre adulti ed un minorenne o di due adulti e tre minorenni. Il beneficio massimo è di 1.330 euro per i nuclei composti da quattro adulti o da tre adulti e due minorenni. In tutti i casi si tratta di beneficio massimo riconosciuto a nuclei familiari in affitto; il beneficio si riduce si 130 euro, in caso di nucleo familiare con un mutuo da pagare. Il primo pagamento è dal mese successivo alla richiesta, con un valore mensile pari ad un dodicesimo dell’ammontare annuo, per essere speso entro il mese successivo; è riconosciuto per un periodo massimo di diciotto mesi; può essere rinnovato, previa sospensione di un mese.

 

I REQUISITI

Guardare al nucleo familiare e non al singolo individuo. Per accedere al reddito di cittadinanza, è necessario che i componenti del nucleo familiare siano in possesso di una serie di requisiti in maniera cumulativi. Il componente richiedente, in primo luogo, deve essere cittadino italiano oppure di un Paese dell’Unione europea ovvero titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o ancora cittadino di Paesi terzi con permesso di soggiorno comunitario per soggiornanti di lungo periodo. La residenza in Italia deve essere da almeno dieci anni di cui gli ultimi due in modo continuativo. Questa previsione esclude una parte di cittadini stranieri, ma anche nostri connazionali che negli ultimi tempi hanno trasferito la residenza all’estero e che oggi vorrebbero rientrare. Rispetto ai requisiti reddituali e patrimoniali, è richiesto un valore Isee inferiore a 9.360 euro, un valore del patrimonio immobiliare non superiore alla soglia di 30mila euro (non si considera la casa di abitazione), un valore del patrimonio mobiliare di 6mila euro (la soglia sale di 2mila euro per ogni componente successivo al primo, fino ad un massimo di 10mila euro; si aggiungono mille euro per figlio successivo al secondo; ulteriore incremento di 5mila euro per ogni componente con disabilità), un valore del reddito familiare inferiore alla soglia di 6mila euro annui (7.560 in caso di pensione di cittadinanza; 9.360, se il nucleo familiare è in affitto) moltiplicata per una scala di equivalenza con peso diverso per primo componente (1), per componente maggiorenne (0,4) e per componente minorenne (0,2) fino ad un massimo di 2,1. Inoltre, nessuno dei componenti del nucleo familiare deve essere intestatario di veicoli nuovi di meno di sei mesi antecedenti la richiesta di reddito di cittadinanza oppure di auto con cilindrata superiore a 1.600 cc o motocicli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti, con esclusione dei mezzi destinati al trasporto di persone con disabilità, né di navi o imbarcazione da diporto. La normativa prevede che il reddito di cittadinanza possa essere integrato con misure non monetarie, come, ad esempio, abbonamenti per il trasporto pubblico, l’istruzione, la casa, la salute. Pur in presenza dei requisiti indicati sopra, non hanno diritto al reddito di cittadinanza i nuclei con all’interno un componente che nei dodici mesi precedenti si sia dimesso volontariamente, salvo per giusta causa. Il reddito familiare è rilevato al netto di eventuali trattamenti assistenziale. Il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Naspi o di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.