Accordi da rispettare. Tutti i componenti maggiorenni di un nucleo familiare che riceve il reddito di cittadinanza sono tenuti a sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, entro trenta giorni dal riconoscimento del beneficio, in via telematica, tramite un patronato o di persona al centro per l’impiego, e ad aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale con attività al servizio della comunità, ma anche riqualificazione professionale ed eventuale completamento degli studi precocemente abbandonati. Sono esonerati dal sottoscrivere il patto per il lavoro e il patto per l’inclusione sociale i componenti del nucleo familiare minorenni, quelli già occupati o che frequentano un regolare corso di studi o di formazione, o con una disabilità grave o ancora il componente del nucleo familiare che assiste un figlio minore di tre anni o altro componente con disabilità grave o in condizione di non autosufficienza. Nei successivi trenta giorni, il richiedente, facente parte di un nucleo familiare in cui è presente almeno un componente senza lavoro da non più di due anni, oppure di età inferiore a 26 anni, o ancora beneficiario della Naspi o di altro ammortizzatore sociale o che ha già sottoscritto negli ultimi due anni un patto di servizio in corso di validità, è convocato dal centro per l’impiego per un primo incontro, nel quale si valuta la situazione complessiva e vi è la sottoscrizione del patto per il lavoro da parte dei beneficiari dell’intero nucleo familiare, i quali sono tenuti a collaborare con l’operatore, a rispettare gli impegni presi, compreso quello di accettare una offerta di lavoro giudicata congrua secondo i seguenti parametri: nei primi dodici mesi, lavoro entro 100 chilometri o raggiungibile entro 100 minuti nei primi dodici mesi (prima offerta) o 250 chilometri (seconda offerta) o ovunque nel territorio nazionale (terza offerta); decorsi dodici mesi, 250 chilometri (prima o seconda offerta) o ovunque (terza offerta); in caso di rinnovo, ovunque nel territorio nazionale. Solo in presenza di componenti con disabilità, l’offerta non potrà mai superare i 250 chilometri. Se il richiedente è in condizioni diverse rispetto a quelle evidenziate sopra, è, ad esempio, disoccupato da più di due anni, allora la convocazione arriva dai servizi competenti per il contrasto alla povertà dei comuni. Se il disagio è soprattutto lavorativo, le persone sono indirizzate verso i centri per l’impiego; se il disagio è più complesso, vi è la sottoscrizione di un patto per l’inclusione sociale con un coordinamento fra assessorato e centro per l’impiego.

 

Obblighi comunicativi – La tempistica da rispettare

Le variazioni del nucleo familiare sono comunicate entro due mesi dall’accadimento. Un contratto da lavoro dipendente o l’avvio di una attività di impresa o da lavoro autonomo non comportano di per sé la perdita del reddito di cittadinanza, però tutti i cambiamenti vanno inoltrati all’Inps 

Trenta o sessanta giorni di tempo, secondo i casi, per comunicare ogni variazione intercorsa nel nucleo familiare con riferimento alla condizione occupazionale. Trenta giorni è il tempo che la normativa riconosce al percettore per rendere note le variazioni rispetto all’avvio di una attività da lavoro dipendente. La variazione della condizione occupazionale può riguardare tutti i componenti del nucleo familiare e non soltanto colui o colei che ha inoltrato la domanda di accesso al reddito di cittadinanza. Il maggior reddito da lavoro dipendente concorre alla determinazione del beneficio economico nella misura dell’80%, nel periodo compreso fra il mese successivo alla comunicazione e il recepimento della variazione nell’Isee. A tal proposito, il decreto legge 4/2019 prevede una importante novità nelle comunicazioni obbligatorie, le quali, a decorrere dal prossimo mese di aprile, dovranno contenere anche l’informazione relativa alla retribuzione o al compenso percepito dalla persona. Sia in caso di lavoro dipendente che in caso di attività di impresa o di lavoro autonomo, il percettore deve comunicare all’Inps la variazione per il tramite della piattaforma digitale per il Patto per il lavoro, oppure di persona al centro per l’impiego. Per la determinazione del reddito da impresa o da lavoro autonomo, si tiene conto del principio di cassa come differenza fra ricavi e compensi percepiti e spese sostenute, con comunicazione trimestrale. Le variazioni patrimoniali vanno comunicate ogni quindici giorni.