di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

È stato certificato da un’indagine della Link Campus University: dal 2012 in Italia ci sono stati quasi 1000 suicidi per motivazioni economiche, 988 per l’esattezza: erano imprenditori con aziende allo stremo, il 41,8%, disoccupati ormai privati della speranza di riuscire a reinserirsi nel mondo del lavoro, il 40,1%,  precari schiacciati dal peso di povertà ed insicurezza, il 12%. Sono stati, poi, 717 i suicidi tentati e fortunatamente non riusciti. La punta, tragica, di un iceberg: per una persona che compie un gesto estremo ne immaginiamo migliaia in analoga difficoltà che reagiscono diversamente. Per evitare che simili drammi si ripetano è necessario che in periodi di difficoltà economica ci sia un sostegno adeguato da parte dello Stato. Ecco a cosa servono strumenti necessari, ma che finora non erano stati messi in campo, dal saldo e stralcio per i contribuenti impossibilitati a pagare le tasse, come i piccoli imprenditori messi alle strette dalla crisi, al reddito di cittadinanza, che concretamente aiuta disoccupati e famiglie in difficoltà ad avere un’entrata economica e nel mentre forma e reintroduce al lavoro. Strumenti che, tuttavia, alcuni insistono a denigrare, evidentemente non consapevoli di cosa significhi davvero la crisi in cui l’Italia si trova da anni. Un welfare solido di base, da mantenere, rafforzare ed adeguare anche ai cambiamenti del mondo del lavoro, attraverso ad esempio l’introduzione di uno strumento nuovo come il RdC, accanto a misure eccezionali ad hoc, come appunto la pace fiscale, per fronteggiare le avversità economiche erano e sono necessari. Tanto più adesso che il Paese è entrato in recessione tecnica, sull’onda delle perturbazioni dell’economia mondiale ed a causa dei tanti problemi strutturali ed ancora irrisolti del nostro sistema. Ora forse, grazie a questi provvedimenti – pur consapevoli delle tante, tantissime cose ancora da fare, in primis il necessario rilancio degli investimenti – riusciremo ad affrontare con un po’ di sicurezza e serenità in più questo momento difficile, che ci auguriamo sia transitorio e di breve durata e che possa essere disinnescato mediante anche il prevedibile aumento dei consumi interni, da tempo vero vulnus del Paese, che sarà determinato dalla virata in senso sociale e redistributivo delle politiche economiche.