Dopo due mesi di calo, l’Istat ha registrato un aumento dell’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori italiani, salito a 114 punti dai 113,2 di dicembre. In miglioramento risultano sia il clima economico (da 129,5 a 130,8) che quello personale (da 107 a 108,9) e sia quello corrente (da 110 a 112,4) che quello futuro (da 116,1 a 117,4). Guardando alle componenti, spicca il miglioramento dei giudizi sul bilancio familiare (da +16,3 a +18,9 punti) e quello dei giudizi sulla situazione economia dell’Italia (da -55,3 a -47,2), ma non mancano i segnali positivi anche da altre voci: l’indice relativo alle attese sulla situazione economica della famiglia passa da -6,1 a -4,4; quello sulle possibilità future di risparmio da -29,1 a -22,8; mentre quello opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli sale da -50,3 a -39.6 punti. Da segnalare però anche il nuovo peggioramento delle attese sulla situazione economica dell’Italia (da -13,4 a -14,2) e le attese sulla disoccupazione (da +29,5 a +28,6). Ma se da un lato i consumatori appaiono più fiduciosi, dall’altro, spiega l’Istituto, «prosegue il progressivo indebolimento del clima di fiducia delle imprese (da 99,7 a 99,2) in atto già dallo scorso luglio. Il calo di gennaio è trainato da un diffuso peggioramento sia dei giudizi sia delle aspettative e si caratterizza per una flessione più marcata nella manifattura e nel commercio al dettaglio».  Ottimi segnali dal settore delle costruzioni, per il quale l’indice di fiducia vola da 130, punti a 139,2, sostenuto soprattutto dal sentiment legato alle imprese attive nel comparto della costruzione di edifici (da 119,7 a 130,7).