Oggi è il Data Privacy Day. Ad istituirlo è stata l’Unione europea nel 2006, e poi adottata in tutto il mondo. La giornata è stata pensata per sensibilizzare gli utenti sulla protezione delle proprie informazioni personali online, sempre più a rischio in tempi in cui episodi di cyber-crime sono in costante crescita. Troppi sono ancora gli utenti che non prestano sufficiente attenzione. Secondo gli ultimi dati dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, il 75% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni, residenti nell’Ue, ha utilizzato uno smartphone per scopi privati. Tuttavia, il 28% quando ha utilizzato o installato un’app non ha mai limitato o rifiutato l’accesso ai suoi dati personali. L’Italia è al 30%, poco sopra la media Ue; la Francia è il paese dove i cittadini si proteggono di più in Europa, alla Repubblica Ceca il record negativo. Il 7% dei possessori di uno smartphone, prosegue l’Eurostat, non sa che è possibile limitare o rifiutare l’accesso ai propri dati personali quando si utilizza o installa un’applicazione sul proprio dispositivo. Il 43% degli utilizzatori dei telefoni ha riferito di avere un sistema di sicurezza installato automaticamente o fornito dal sistema operativo. Un ulteriore 15% ha sottoscritto un sistema di sicurezza o ne ha usato uno installato da qualcun altro. Qualche, piccolo accorgimento: mai riutilizzare le password, non lasciare la webcam sempre accesa e non permettere alle applicazioni di avere accesso completo al proprio smartphone.