«Il governo rispetterà l’obiettivo di deficit al 2,04% del Pil nel 2019 senza che il rallentamento economico renda necessario ricorrere ad una manovra correttiva», lo ha assicurato il ministro dell’Economia Giovanni Tria in un’intervista rilasciata alla Reuters a margine del World Economic Forum. Parlando poi delle banche, Tria ha spiegato che «le situazioni di Carige, Monte dei Paschi di Siena e Popolare di Bari sono molto diverse tra loro ma nessuna di queste implica una crisi sistemica. Noi stiamo intervenendo e monitorando per non avere impatto territoriale anche sull’economia e da questo punto di vista c’è l’interesse pubblico». Intanto, sulla questione Carige, il vice direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, parlando alle commissioni riunite del Parlamento ha fatto sapere che secondo via Nazionale «una operazione di aggregazione rappresenta la soluzione più adeguata ed efficace per preservare i valori e sfruttare le potenzialità inespresse, salvaguardando sia depositanti sia le famiglie e le imprese finanziate dalla banca». Sulla vicenda delle banche è intervenuto, sempre da Davos, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Possiamo dire che la Bce, essendo una banca centrale, non ha un potere valutario adeguato. È chiaro che nel sistema attuale la Vigilanza bancaria è insoddisfacente». Il premier si è soffermato anche sulla vicenda Fincantieri-Stx, spiegando che «è paradossale che proprio mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali, da parte della Francia si coinvolga la Commissione Ue in modo così ambiguo».