Puntare forte sulla prevenzione. È questo l’obiettivo del ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha appena messo in campo risorse per 23 milioni di euro per azioni di contrasto al fenomeno del caporalato, di quella che, in termini burocratico ministeriale, passa come intermediazione illegale di manodopera, attraverso una attività impropria di reclutamento ed organizzazione del lavoro. L’avviso pubblico prevede una scadenza al 15 aprile 2019, data ultima entro la quale presentare dei progetti volti a migliorare tre aspetti: i servizi per l’occupazione, le condizioni alloggiative, le modalità di trasporto. Tre aspetti che sono emersi dai primi lavori del tavolo sul caporalato, istituito con il recente decreto fiscale, che ha focalizzato l’attenzione proprio sul complessivo sistema dei servizi per il lavoro e sulla qualità della filiera in agricoltura. Parallelamente, prosegue il rafforzamento degli organi ispettivi, cosa che sta dando i suoi frutti concreti. Nei giorni scorsi, è stata infatti smantellata una organizzazione criminale dedita allo sfruttamento di manodopera in provincia di Latina. Oggi una operazione analoga è stata portata a termine nel Cremonese con ramificazioni, però, anche in altre province. In questo caso, comunque, lo sfruttamento del lavoro non era in agricoltura, ma nella raccolta e riutilizzo di abiti usati. Del resto, il fenomeno del caporalato è diffuso in tanti comparti diversi.