Un settore di nicchia visto che i dipendenti sono circa 35mila, che però riveste una particolare importanza nello sviluppo del territorio. È stato sottoscritto dalla Fabi e dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, con Federcasse il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dipendente delle banche di credito cooperativo, una firma che mancava addirittura dal 31 dicembre del 2013 e che oggi si presenta come una intesa ponte valida fino al 31 dicembre di quest’anno. L’aumento medio è nell’ordine di 85 euro, mentre un secondo punto qualificante è quello relativo alla conferma del trattamento di fine rapporto. Ciò si è reso necessario alla luce del lungo processo di trasformazione che sta interessando il settore delle banche di credito cooperativo, oggi raggruppate in due grandi gruppi creditizi, più le casse di Bolzano, che mantengono, però, uno stretto collegamento con il territorio di riferimento. Proprio quest’ultima caratteristica rende il lavoro dello sportellista decisamente diverso rispetto al collega di un qualsiasi istituto di credito, associato al mondo Abi. Nessun riferimento nel corso della trattativa al tema degli esuberi, un argomento che il sindacato reputa assolutamente improponibile, proprio alla luce della mission delle banche di credito cooperativo. Allo studio, comunque, l’ipotesi fondo di solidarietà