«Siamo intervenuti subito a difesa dei risparmiatori senza fare favori alle banche, agli stranieri o agli amici degli amici. Bene l’azione a tutela dei risparmiatori liguri e italiani e bene il miliardo e mezzo stanziato in manovra per gli altri cittadini truffati», così il vicepremier Matteo Salvini ha risposto alle critiche – soprattutto da parte del Pd – che nelle ultime ore sono piovute sull’esecutivo in seguito alla notizia sull’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri al decreto legge con cui il governo intende intervenire per salvare Banca Carige. «Le misure previste nel decreto – si legge – si pongono in linea di continuità con il provvedimento di amministrazione straordinaria recentemente adottato dalla Banca Centrale Europea» e hanno «l’obiettivo è di consentire ai Commissari di assumere le iniziative utili a preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale dell’Istituto già avviato con l’intervento del Fondo Interbancario dei Depositi, proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati e perseguire un’operazione di aggregazione». Entrando nel dettaglio, il comunicato diffuso dal termine della riunione di Palazzo Chigi, spiega che le misure forniscono alla banca la possibilità «di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità che consistono nella concessione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione ovvero su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia. In stretto raccordo con le istituzioni comunitarie, le garanzie previste saranno concesse nel pieno rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato». Viene inoltre prevista la possibilità, si legge ancora, «di accedere – attraverso una richiesta specifica – a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili». Tra le critiche più aspre alla decisione del governo, c’è senza dubbio quella dell’ex premier Matteo Renzi che su Facebook dice che «Salvini e Di Maio si devono vergognare per quello che hanno detto per anni contro di noi. Si devono vergognare per le offese e gli insulti. Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull’Ilva, sulle trivelle… Adesso persino sulle banche». Nonostante le modalità non siano piaciute al governatore della Liguria, Giovanni Toti ha comunque spiegato che è un «bene che il Governo si interessi» dello storico istituto di credito genovese.