Gli ultimi aggiustamenti e poi il decreto sarà pronto per andare in Consiglio dei ministri. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il provvedimento entrerà in vigore, fermo restando la necessaria conversione in legge da parte del Parlamento, il quale potrebbe anche apportare alcune modifiche. Parliamo dei provvedimenti in materia di pensioni che poggiano sul comma 256 dell’articolo 1 della legge di bilancio che stanzia poco meno di 4 miliardi di euro per il 2019. In totale, si tratta di circa 21 miliardi nel triennio che salgono a quasi 36 entro il 2023. Un intervento importante, ma necessario per liberare il nostro Paese dal tappo creatosi con le riforma Monti-Fornero che ha contributo a ridurre sensibilmente la quota di giovani occupati, prolungando più del dovuto il lavoro delle persone con sessanta e più anni. Il Ministero sta lavorando su una piattaforma che prevede l’introduzione sperimentale di Quota 100, con tutte le relative modalità di accesso, distinte fra dipendenti privati e lavoratori pubblici. Le altre misure riguardano la riduzione dell’anzianità contributiva per l’accesso al pensionamento anticipato, indipendentemente dall’età anagrafica; il diritto al trattamento pensionistico anticipato delle lavoratrici sul solco della precedente Opzione donna; l’abrogazione dell’incremento dell’età pensionabile per i lavoratori precoci; la proroga dell’Ape sociale; la pace contributiva.