Quella che emerge dal quadro disegnato dall’Istat nel Rapporto BES, è letteralmente un’Italia a due facce. Per un indicatore che migliora, ce n’è un altro che peggiora. Se da un lato migliorano infatti le aspettative sul futuro, dall’altro peggiorano i giudizi sulla propria vita. Ma vediamoli con ordine. Per quanto riguarda la salute, nel 2017 si è interrotto di nuovo il trend di crescita della speranza di vita, dopo la flessione del 2015, con una riduzione del tradizionale vantaggio delle donne. Gli indici mostrano inoltre che procede con grande difficoltà la diffusione di stili di vita più salutari, con l’unica eccezione dell’attività fisica. Per quanto riguarda invece l’istruzione e la formazione, i principali indicatori si mantengono molto inferiori alla media Ue: basti pensare che dopo 10 anni di ininterrotti cali è tornata ad aumentare la tendenza all’uscita precoce dal sistema formativo. Il digital divide, in termini di competenze digitali, penalizza fortemente gli anziani, comportandone una esclusione generalizzata dai vantaggi della società dell’informazione. Per il dominio relativo al lavoro, il rapporto spiega che i livelli di occupazione dei 20-64enni (62,3%) aumentano, ma a un ritmo più lento rispetto a quelli medi europei (72,2%), con un divario più ampio per le donne e condizioni ancora difficili al Sud. Lievi miglioramenti si registrano per la sicurezza sul lavoro.  Allarmanti i numeri relativi al benessere economico: il reddito aggiustato lordo disponibile pro capite delle famiglie italiane è inferiore dell’1,7% alla media Ue e del 7,8% alla media dell’Eurozona e peggiora l’incidenza della povertà assoluta che, basata sulla spesa per consumi, riguarda il 6,9% delle famiglie e l’8,4% degli individui. Per i domini “Relazioni sociali” e “Politica e istituzioni”, l’Istat evidenzia un impoverimento delle relazioni sociali, un calo della partecipazione politica, un peggioramento della fiducia dei cittadini rispetto al sistema giudiziario, al Parlamento e ai partiti politici, mentre migliorano i giudizi sulle forze dell’ordine e sulle istituzioni che svolgono attività di soccorso. In calo gli omicidi e in miglioramento la percezione di sicurezza, ma si conferma la necessità di una particolare attenzione nei confronti delle violenze di genere. Peggiora la soddisfazione per la propria vita, in particolare tra le donne e gli anziani, ma migliorano le aspettative per il futuro. Peggiora la qualità dell’aria nelle città e gli indicatoti di rischio idrogeologico, ma aumenta la raccolta differenziata e, di poco (+0,1%), la spesa in R&S e migliora il saldo migratorio dei giovani laureati italiani. Permangono segnali negativi dai trasporti e, più in generale, sul raggiungimento dei servizi più importanti da parte delle famiglie.