Anche se in Italia, purtroppo, ancora non possiamo considerare archiviata la crisi economica e molte aziende sono in difficoltà, possiamo trarre ispirazione dalla storia a lieto fine della Melegatti, nella speranza che vicende simili possano essere replicate. La celebre ed antica azienda dolciaria era a un passo dal fallimento, dopo più di 120 anni di attività, ed il marchio, simbolo del Pandoro, stava per aggiungersi alla triste collezione di eccellenze italiane cedute o addirittura dismesse, fagocitate dalla concorrenza globale. Invece non è andata così, grazie alla tenacia ed alla lungimiranza di chi ha voluto scommettere sulle possibilità di questa azienda. I nuovi proprietari, gli industriali vicentini Spezzapria, che hanno rilevato per 13 milioni e mezzo la Melegatti, salvandola in extremis. I dipendenti, che hanno continuato a credere nel loro lavoro ed a sperare in un futuro per la ditta dolciaria, nonostante tutto e tutti, a partire da quelli che sono stati soprannominati “gli angeli del lievito”, ovvero Matteo Peraro e Davide Stopazzoni, i due lavoratori che si sono dedicati alla preservazione del lievito madre, alla base dei dolci prodotti nell’azienda, anche nei periodi più bui, a stabilimento chiuso e senza stipendio. “Due eroi” li ha definiti il nuovo presidente, Giacomo Pezzapria. Infine, gli italiani stessi, che, in veste di consumatori, hanno accolto con entusiasmo la ricomparsa dei dolci in negozi e supermercati, non solo per la qualità dei prodotti in sé, ma anche per un senso di orgoglio e solidarietà nazionale. E così, ora, si parla di cinquecentomila Pandori sfornati per le feste natalizie e nuove assunzioni in arrivo, un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa. Questa storia può e deve essere d’esempio: l’Italia è un Paese ricchissimo di tradizioni industriali ed artigianali di alta qualità, nate dalla nostra creatività, dall’ingegno, dalla dedizione al lavoro. Solo restando nel campo dell’enogastronomia, che rappresenta uno dei simboli stessi della nostra identità nazionale, possiamo vantare una quantità di eccellenze che non ha rivali, eccellenze riconosciute – e spesso imitate – in tutto il mondo. Ma lo stesso vale per molti altri settori. Un patrimonio che va salvaguardato, nell’interesse di tutti: delle imprese, dei lavoratori, dei cittadini.