Sia i consumatori che le imprese hanno chiuso il 2018 all’insegna del pessimismo. A dicembre, l’indice calcolato dall’Istat per monitorare il sentiment dei consumatori italiani è infatti sceso a 113,1 punti dai 114,7 di novembre, mentre quello delle imprese è passato da 101 punti a 99,8. Nel primo caso l’Istituto ha rilevato un peggioramento di tutte le componenti: il clima economico passa da 131,5 a 129,4, il clima personale scende da 108,9 a 107,0, il clima corrente diminuisce da 111,5 a 110,0 e il clima futuro cala da 118,7 a 116,0. Migliorano però le attese sulla disoccupazione (da +22,8 a +29,6) e i giudizi sul bilancio familiare (da +16 a +16,3 punti), mentre peggiorano i giudizi e le attese sulla situazione economica dell’Italia e della propria famiglia e le opportunità attuali e le possibilità future di risparmio. Anche per quanto riguarda la fiducia delle imprese, il peggioramento ha interessato quasi tutti i principali raggruppamento presi in esame dall’Istituto. L’unico miglioramento, infatti, ha interessato quelle attive nel settore del commercio, per le quali l’indice generale sale da 102,1 a 104,8, riflettendo l’andamento sia della grande distribuzione (da 104 a 106,6 punti) che la distribuzione tradizionale (da 100,2 a 101,1). L’indice di fiducia dell’industria manifatturiera peggiora invece da 104,3 a 103,6, nelle costruzioni da 132,5 a 130,3 (dopo i 138,9 di ottobre) e nei servizi di mercato da 101,7 a 99,5.