A ottobre sia l’import che l’export sono cresciuti in maniera considerevole rispetto al mese precedente. L’aumento delle esportazioni, pari al 2,5%, è stato generato principalmente da quelle verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea, cresciute del 5,3%, mentre quelle verso i Paesi dell’Ue hanno riportato un più lieve +0,4%. Osservando i raggruppamenti principali di industrie si può notare come l’aumento maggiore abbia interessato l’energia con un +7,6% (al netto della quale l’indice generale dell’export è aumentato del 2,4%), seguito dal +5,3% dei beni di consumo (-0,3% quelli durevoli e +6,5% quelli non durevoli) e dal +1,1% dei beni intermedi. Salgono di appena lo 0,7% le vendite verso l’estero di beni strumentali. Ancora più marcato l’aumento tendenziale: rispetto all’ottobre di un anno fa l’indice generale dell’export è aumentato del 9,6%, riflettendo il +11,5% riportato dall’ export verso i Paesi extra-Ue e il +8,1% di quello verso i Paesi dell’Unione. Rispetto ad un anno fa l’aumento maggiore ha interessato le vendite di beni di consumo, per le quali l’istituto segnala un +14% (+6,7% quelli durevoli e +15,7% quelli non durevoli). Dalla dinamica degli scambi con gli altri Paesi si osserva che su base annua quelli che maggiormente hanno contribuito alla crescita delle esportazioni sono Stati Uniti (+22,3%), Germania (+7,7%), Svizzera (+16,2%), Francia (+4,6%) e Paesi Bassi (+20,8%).

 

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