Sebbene nel corso del 2017 la mobilità interna complessiva sia rimasta sostanzialmente stabile – aumentando di solo due decimi a un milione e 335 mila trasferimenti – la tendenza in realtà è il risultato di due dinamiche opposte: la mobilità tra regioni diverse è infatti diminuita dello 0,6% (a 323 mila trasferimenti), mentre quella all’interno della stessa regione è aumentata dello 0,5% (a un milione e dodici mila). Le rilevazioni dell’Istat mostrano come anche nel 2017 i trasferimenti interregionali siano per lo più concentrato nella direttrice Mezzogiorno-Centro-Nord, confermando quanto già osservato negli anni passati: nell’ultimo ventennio, spiega l’Istituto nazionale di statistica, solo a causa dei movimenti interni il meridione ha registrato una perdita netta di popolazione pari a un milione e 174 mila unità.  Nonostante, in generale, quattro migrazioni interne su cinque siano rappresentate da italiani, tra i cittadini stranieri residenti in Italia la quota di quanti si spostano all’interno del Paese (propensione pari al 4,6%) è più del doppio rispetto a quella degli italiani (pari al 2%). Ma se la mobilità tra regioni si può reputare pressoché stabile (in crescita di appena lo 0,2%, lo ricordiamo), l’Istat rileva un forte aumento degli italiani che hanno lasciato il Paese. L’Istat spiga infatti che «nel 2017 il volume complessivo delle cancellazioni anagrafiche per l’estero è di 155 mila unità, in calo dell1,2% rispetto al 2016 […], se si considera il numero dei rimpatri pari a 42.369», il saldo migratorio con l’estero è pari a -72.190 unità.