«Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività (PAA) termineranno a dicembre 2018». Così il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha confermato lo stop al Quantitative easing. Per quanto riguarda invece i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, l’Eurotower ha comunicato che rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40% almeno fino all’estate del 2019 e «in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine». Nel corso della consueta conferenza stampa che segue la comunicazione delle decisioni di politica monetaria, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha spiegato che «anche se i dati sono più deboli di quanto atteso, a fronte di una domanda estera e di fattori specifici di Paesi e settori, la domanda interna sottostante continua a sostenere l’espansione e a spingere gradualmente l’inflazione». «I rischi per le prospettive economiche dell’area – ha aggiunto Mario Draghi – possono ancora essere considerati ampiamente bilanciati, ma il punto di equilibrio si sta muovendo verso il basso». Nella fattispecie il presidente della Banca centrale ha citato «persistenza di incertezze legate a fattori geopolitici, al protezionismo, alla vulnerabilità dei mercati emergenti e alla volatilità dei mercati finanziari».