Centosessantatré aree costiere del Mediterraneo sono a rischio inondazione, a causa dell’aumento del livello dei mari dovuto al cambiamento climatico. Tra queste aree, ci sono anche alcuni siti Unesco. A rivelarlo è il progetto “SaveMedCoasts”, illustrato nella conferenza “Scenari di aumento del livello marino lungo le coste del Mediterraneo”, svoltasi all’Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a Roma. «Si tratta di pianure costiere, come l’area della laguna di Venezia, le Cinque Terre, le spiagge di Lipari, siti Unesco, che entro fine secolo potrebbero sparire o subire pesanti inondazioni», ha spiegato all’agenzia Ansa il responsabile del progetto, Marco Anzidei, dell’Ingv. Secondo le stime dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, entro il 2100 il livello medio del mare per Lipari potrebbe aumentare di circa 1,30 metri, per Venezia di circa 85 centimetri e per le Cinque Terre di circa 60 centimetri. Lo studio, finanziato dalla Direzione generale per la Protezione civile e gli aiuti umanitari dell’Unione europea per il biennio 2017–2018, è basato sui dati dell’Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change, il comitato Onu per i cambiamenti climatici. Successivamente i dati sono stati riadattati ad un mare chiuso come il Mediterraneo e su analisi del movimento verso il basso della superficie terrestre.