Più che di uno sciopero vero e proprio, si può parlare di prima esperienza di sensibilizzazione auto-organizzata in Europa. La giornata di sabato, infatti, si è caratterizzata per una iniziativa in contemporanea in una quarantina di città europee, messa in piedi dai rider. Il tema dei ciclo-fattorini che portano i pasti a domicilio è un argomento caldo non soltanto nel nostro Paese, dove da qualche mese è aperto un tavolo di confronto, prima politico e poi tecnico, al Ministero dello sviluppo economico. La vertenza è calda in quanto si tratta di regolamentare una tipologia di lavoro che appare inevitabilmente destinata a crescere nei prossimi anni. Se è vero che la fabbrica resiste, è pur vero che la figura del rider rientra nella crescita esponenziale del settore dei servizi, con l’importante novità, in questo caso, che il tramite fra produttore e consumatore non è diretto, ma mediato da una applicazione scaricabile su un qualsiasi dispositivo elettronico. La scelta del 1° dicembre quale data per la mobilitazione europea non è stata casuale; si tratta, infatti, del compleanno del numero uno di Deliveroo, una delle principali piattaforme operanti nel mondo. Intanto, in Italia, dopo l’ultimo incontro del 7 novembre, il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha ribadito, a tutte le parti presenti, la volontà di arrivare ad una soluzione condivisa entro la fine di questo mese.