di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Mentre il nostro Paese subisce un vero e proprio accerchiamento all’interno dei confini europei, con la bocciatura della manovra da parte della Ue, i giudizi negativi dell’Ocse, le speculazioni dei mercati e gli attacchi al Made in Italy, altrove si guarda con un positivo interesse all’Italia dal punto di vista culturale, sociale e politico, oltre che economico. Stavolta il riferimento è al gigante dell’Est, la Russia, partner naturale, ma penalizzato dalle sanzioni che limitano notevolmente il commercio italo – russo, con conseguenze negative per entrambi gli Stati. Per questo una delegazione del sindacato è partita alla volta di Mosca, per approfondire i contatti con la classe dirigente russa, realizzando incontri significativi, come quello con i membri della Commissione Lavoro della Duma, il Parlamento Russo, guidata dal presidente Nilo Yaroslav, con i quali l’Ugl ha avuto modo di confrontarsi sui reciproci sistemi di protezione sociale e di difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Molte le analogie e non dissimili i problemi, ad esempio nell’ambito previdenziale, con la riforma sistema pensionistico emanata recentemente dal governo russo. Sul fronte economico, c’è stata ampia condivisione in merito alle difficoltà che incontrano le molte imprese italiane che operano in Russia a causa delle sanzioni che limitano gli scambi tra i nostri Paesi. Una sintonia ed una reciproca disponibilità a collaborare che ha permesso di tracciare la realizzazione di studi e progetti su temi di comune interesse, già a partire dai prossimi mesi: ad inizio 2019, infatti, l’Ugl organizzerà un convegno italo – russo a Roma su “Lavoro e nuovi confini continentali”. Non solo. L’Ugl ha anche approfondito temi più prettamente politici, come i rapporti tra Usa, Europa e Russia, ora in una fase delicata e decisiva in cui si stanno creando nuovi equilibri. Argomenti rilevantissimi per le prospettive che aprono all’Italia, importanti per un sindacato che ha a cuore i complessivi interessi nazionali, date anche le ampie e profonde ricadute che tali equilibri rivestono dal punto di vista economico e quindi occupazionale e sociale. Ne abbiamo parlato con il vice presidente della commissione esteri della Duma, Alexey Chepa. Un’occasione importante, nel contesto della nuova dimensione internazionale del nostro sindacato, per difendere e portare in alto la bandiera dell’Ugl e dell’Italia tutta, delle sue imprese e dei suoi lavoratori.