Già adesso le aziende lamentano una difficoltà a trovare personale. Il dato sui posti vacanti, appena comunicato dall’Istat, evidenzia infatti una difficoltà nelle imprese con più di dieci dipendenti a coprire le posizioni scoperte. Nell’intera economia, i posti vacanti sono l’1%, un poco più alto nei servizi. A prima vista potrebbe sembrare un elemento scarsamente rilevante, percezione che, però, non è assolutamente confermata, laddove andiamo a guardare ad un secondo aspetto. Il dato, relativo al terzo trimestre del 2018, è il più alto dal 2010 sia per l’industria che per i servizi, mentre è il secondo più alto per l’intera economia. Chiaramente, la statistica sconta sempre un ritardo rispetto alla realtà, per cui vi è sovente un disallineamento, più o meno ampio. Da capire, in questo scenario, come le aziende potranno reagire alle misure contenute nella legge di bilancio. Oltre ai vari sgravi contributivi, vi è un aspetto sul quale riflettere. La difficoltà incontrata dalle aziende nel trovare le persone idonee alle loro esigenze potrebbe essere superata con il potenziamento dei centri per l’impiego. Nell’ambito dell’introduzione del reddito di cittadinanza, un miliardo di euro è infatti destinato agli ex uffici di collocamento che potranno così operare in maggiore efficienza con benefici diffusi per chi cerca un lavoro, ma anche per le imprese che vogliono tornare ad assumere.