Il consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi questa mattina, ha revocato con effetto immediato tutte le deleghe conferite ad Amos Genish, fino a ieri Amministratore delegato del colosso delle telecomunicazioni. Deleghe che ora sono state provvisoriamente assegnate al presidente del Consiglio di Amministrazione, Fulvio Conti, che ricoprirà la carica fino alla nomina del nuovo Amministratore delegato (all’ordine del giorno della riunione del Consiglio che è già stata fissata per il 18 novembre). Duro il commento di Vivendi alla vicenda. La sfiducia di Genish è infatti stata votata da dieci consiglieri, tutti in quota al fondo statunitense Elliot, contro i cinque contrari. Secondo il gruppo francese, che fino all’ascesa di Elliot rappresentava la maggioranza del Consiglio di Amministrazione del colosso delle telecomunicazioni, «è stata una mossa molto cinica e volutamente pianificata in segreto, per creare la massima destabilizzazione e influenzare i risultati di Tim, e dopo un diniego ufficiale di domenica, senza la conoscenza di molti membri del consiglio e mentre l’amministratore delegato stava negoziando per Tim e portando avanti il suo doveri dall’altra parte del mondo. Denunciamo la destabilizzazione di questa decisione e il metodo vergognoso». Secondo il Sole 24 Ore il manager israeliano (in carica dal settembre del 2017) avrebbe pagato «la svalutazione da due miliardi sugli avviamenti Telecom, che hanno mandato in rosso i conti dei primi nove mesi per 800 milioni»