La partecipazione è praticamente sconosciuta nell’universo Confindustria

Come ogni dato statistico è possibile una lettura ambivalente. Se si guarda alla parte mezza piena del bicchiere, è di certo positivo che il 63,7% dei dipendenti delle imprese aderenti a Confindustria è coperto da un contratto collettivo aziendale, oltre, naturalmente, che dal contratto collettivo nazionale. La percentuale sale all’82,5% nelle imprese con almeno cento dipendenti. Se, però, guardiamo alla parte mezza vuota del bicchiere, la percezione di quanto sta succedendo nel nostro Paese cambia profondamente. Confindustria associa imprese medio-grandi nelle quali la contrattazione di secondo livello dovrebbe essere la norma ed invece non è così. Ritorna il tema della qualità delle relazioni industriali. Nonostante i maggiori vantaggi fiscali – la detassazione si applica su una quota maggiore di stipendio -, la partecipazione agli utili riguarda appena il 3,5% dei dipendenti, mentre il coinvolgimento in forme partecipative è al 4,1%.