Che la Commissione europea non avesse fiducia nelle politiche economiche dell’esecutivo italiano, era già noto dai molti botta e risposta che hanno coinvolto i commissari e il governo, ma ora questa sfiducia è stata messa nero su bianco nelle stime autunnali. Secondo la Commissione Ue, infatti, l’Italia crescerà meno e il rapporto deficit Pil sarà maggiore di quanto previsto nella Nota di Aggiornamento al Def formulata dai tecnici del ministero del Tesoro. Mentre l’esecutivo prevede una crescita dell’1,5% per il 2019 e dell’1,6% per il 2020, le stime autunnali di Bruxelles indicano un +1,2%per il prossimo anno ed un +1,3% per i dodici mesi a seguire. Il rapporto Deficit Pil è stato invece rivisto in peggio al 2,9% nel 2019 e al 3,1% nel 2020, dopo l’1,9% stimato per l’anno che sta volgendo al termine. Le stime diffuse questa mattina dalla commissione Ue sono state definite una «défaillance tecnica» dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, in quanto sono «derivano da un’analisi non attenta e parziale del DPB e dell’andamento dei conti pubblici italiani»