Primo giorno per la nuova proprietà con un’aspra polemica con il sindacato. Come previsto dagli accordi sottoscritti, il 1° novembre ha segnato il passaggio ufficiale di Ilva nelle mani di AM Investco, la cordata che detiene quasi il 95% del pacchetto azionario e che poggia su ArcelorMittal. Contemporaneamente, il sindacato, in particolare quello che insiste sulla stabilimento di Taranto, ha segnalato alcune «gravissime anomalie rispetto all’applicazione dei criteri di legge in ambito selettivo del personale». In gioco, vi è infatti l’individuazione di coloro che passeranno alle dipendenze della nuova società – 10.700, di cui 8.200 a Taranto – e di coloro – 2.586 unità – che, viceversa, sono da considerarsi in sovrannumero, per cui resteranno in capo all’amministrazione straordinaria, per essere collocati in cassa integrazione, salvo i 300 destinati alle operazioni di bonifica. La segnalazione, in particolare, riguarda il destino degli addetti alla manutenzione.