Gode di buona salute il settore italiano dei servizi. Stando infatti alle ultime rilevazioni dell’Istat, relative al II trimestre del 2018, il fatturato del terziario risulta in espansione da ben 16 trimestri consecutivi. Un contributo fondamentale a questi risultati è arrivato dalle imprese rosa, che oggi rappresentano quasi un terzo delle aziende italiane dei servizi. In totale le imprese attive nel settore sono 2 milioni e 600 mila, di queste il 28,3% è guidato da donne e sono attive soprattutto al Sud (il 36,2% contro il 22,7% del Centro, il 17,5% del Nord-Est e il 23,6% del Nord-Ovest).  Sono solo alcuni dei dati snocciolati da Terziario Donna Confcommercio nel corso dell’edizione 2018 di TDlab. Stando ai numeri illustrati dall’associazione di categoria, ad oggi il 63,5% le imprese femminili è rappresentato da ditte individuali e nel 68,5% dei casi hanno un fatturato inferiore ai 500mila euro. Quasi il 40% delle imprese femminili – spiega Confcommercio – mantiene il rapporto con il territorio e la tradizione proponendo prodotti e servizi tipici delle terre in cui operano. Una percentuale superiore a quella del totale delle imprese del terziario, dove la quota si ferma al 33,1%. Interessante il fatto che il 67,5% delle imprese rosa si definisce come molto o abbastanza sostenibile, ma solo il 28,9% di chi ha attraversato il passaggio al green ha spiegato di non aver incontrato ostacoli, mentre quattro su dieci hanno avuto problemi di budget e altre tre di competenze. Un altro problema segnalato dal 36,9% delle imprenditrici è la totale mancanza di supporto da altri soggetti ed istituzioni (la pensa così il 33% degli imprenditori del terziario in generale), mentre solo il 6% si ritiene molto tutelata.