«L’obiettivo di questo governo è ridurre il debito di 4,5 punti percentuali nel prossimo triennio per avere un indebitamento pari al 126,7% a fine triennio», così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso del suo intervento all’Assemblea generale di Assolombarda. Durante la sua audizione il ministro Tria ha poi ribadito il suo punto di vista, ovvero che a un risultato simile «non si potrà giungere con una politica di austerity, ma con una strategia espansiva che porti risultati sulla crescita del Pil. La riduzione programmata del debito nel rapporto debito/Pil non ci soddisfa ma è la prima volta che avverrebbe, perché fino ad ora non è mai accaduto».  Il titolare di via XX settembre ha poi spiegato che l’esecutivo vuole ridurre e in seguito eliminare il divario che ci divide dal resto dell’Europa da oltre un decennio. Vogliamo ridurre pressione fiscale e aumentare l’inclusività». Fino ad ora, ha poi detto, «le scelte messe in campo non hanno consentito di ridurre debito pubblico o aumentare la crescita del Pil». Rassicurando la platea il ministro ha poi spiegato che «le scelte messe in campo dal governo con il Def e con la manovra sono maturate in un quadro di responsabilità e «non mettono in nessun modo in pericolo la tenuta dei conti pubblici. Il deficit nel triennio è pensato per dare la spinta iniziale necessaria e per vederlo rientrare negli anni successivi. Sono convinto della riuscita e della solidità del nostro impianto».