Partita doppia per aiutare le persone a trovare una nuova occupazione e per avere comunque un sostegno al reddito. Nonostante i buoni risultati in termini di crescita degli occupati, ad iniziare dai contratti a tempo indeterminato, e di riduzione della disoccupazione, rimangono aperte almeno due questioni sulle quali il governo ha promesso un rapido intervento. In primo luogo, il rilancio dei centri per l’impiego. Negli anni, gli ex uffici di collocamento hanno decisamente perso posizioni. Un calo di fiducia dovuto in larga parte ad una serie di scelte politiche poco lungimiranti, si pensi alla fuga in avanti della legge Delrio sul passaggio di competenze, e a risorse sempre più deficitarie. Qualche cosa, almeno sulla carta, è stato fatto con Garanzia giovani, che ha aperto i centri per l’impiego alle giovani generazioni, trovando, però, una tiepida risposta fra le aziende, ma il percorso è ancora lungo. Il ministro del lavoro Luigi Di Maio è tornato a rassicurare i cittadini sulla volontà di investire sui centri per l’impiego e, più in generale, sulle politiche attive, così come ha assicurato le organizzazioni sindacali sulla proroga degli ammortizzatori sociali in scadenza a dicembre, prima con un intervento di urgenza nel primo decreto legge utile, quello che comprende anche le misure per Genova, e poi attraverso la rivisitazione complessiva delle regole, così come modificate dal Jobs act.