Dopo il calo dell’export una nuova doccia fredda

Dopo la flessione delle esportazioni comunicata ieri dall’Istat, una nuova doccia fredda arriva dall’uficio di statistica nazionale: a luglio anche il fatturato dell’industria è andato giù e, come se non bastasse, anche i nuovi ordini sono diminuiti. Verrebbe da pensare che, vista la stagione estiva, si tratti di una flessione fisiologica, ma guardando le serie storiche si può notare che sia nel 2016 che nel 2017 la flessione congiunturale del fatturato ci fu in entrambi i casi a settembre, mentre luglio riportò variazioni positive, seppure minori rispetto agli altri mesi centrali dell’anno. Nel luglio appena passato, infatti, l’indice del fatturato è diminuito di ben un punto percentuale (seguendo il -0,3% di giugno), mentre alla fine di luglio 2017 si registrò un +0,1% e alla fine dello stesso mese del 2016 un +2,7%. Una nota incoraggiante è che, nonostante l’indice sia diminuito nell’ultimo bimestre, la media trimestrale rimane comunque in positivo per 1,4 punti percentuali rispetto al periodo precedente. Bene anche il confronto annuo: rispetto al luglio scorso il fatturato risulta in crescita del 2,9%, come anche nel periodo gennaio-luglio 2018 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, +3,9%.  Rispetto allo scorso anno il fatturato della attività manifatturiere risulta in espansione del 2,9%, mentre quello delle attività estrattive ha riportato una crescita del 2,9%. Per quanto riguarda invece gli ordinativi, a luglio l’Istata ha registrato un calo del 2,3%, ma anche in questo caso risultato in aumento sia rispetto al luglio scorso (+2,8%) sia rispetto al periodo gennaio-luglio del 2017, +4,3%.