Durigon: «Quota 100 a 62 anni ha un costo fra i 6 e gli 8 miliardi di euro»

Far quadrare i conti, ridando equità al sistema previdenziale. È questa la mission del governo in queste settimane. Molto attivo, sotto questo profilo, Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, il quale, pur non avendo un ruolo all’interno dell’esecutivo, è comunque una delle voci più ascoltate ed autorevoli in materia di pensioni. I punti fermi, come noto, sono quota 100, data dalla somma di età anagrafica ed anzianità contributiva, ed età anagrafica minima di 62 anni. Rispetto ai costi sono circolate ipotesi più disparate che, però, proprio oggi il sottosegretario al ministero del lavoro, Claudio Durigon, intervenendo ad Agorà, ha, di fatto stoppato, ricordando che quota 100 libera pesa, secondo uno studio Inps, circa 14 miliardi, per cui quota 100 con età a 62 anni non può superare i 6-8 miliardi di euro. Per raggiungere l’obiettivo, si starebbe studiando un coinvolgimento più marcato dei fondi di solidarietà sul modello di quanto già accade da tempo nel settore creditizio ed assicurativo, mentre altre risorse potrebbero arrivare dalla rivisitazione di tutti gli strumenti messi in campo per lenire in qualche modo gli effetti più devastanti sulla riforma Fornero. L’opzione fondi di solidarietà è fattibile anche per l’ex commissario alla revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli. Insomma, di carne al fuoco sembra essercene molta.