Dal decreto sulla ricostruzione del ponte Morandi, che qualche agitazione sta creando tra governo centrale e enti locali, all’accordo per il rilancio dell’Ilva passando per un eventuale, nuovo, futuro centro destra, l’attenzione di questi giorni è tutta puntata sul capoluogo ligure.

Dovrebbe essere già completata la limatura della bozza del decreto che  sarà esaminata stasera dal Cdm e che dovrebbe assegnare «poteri di sostituzione e di deroga» al nuovo Commissario straordinario con la responsabilità di definire gli interventi urgenti per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del ponte Morandi. Previste anche altre misure quali sconti fiscali, sostegni alle piccole e medie imprese, la costituzione di una Zes (zona economica speciale), al trasporto pubblico locale, alle attività portuali. Sospese fino al 2019 la notifica e la riscossione di cartelle per chi ha immobili o attività nella zona rossa; non ci sarà per ora la decadenza della concessione a Autostrade. Secondo il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, alla luce delle norme del Codice degli Appalti e vista l’eccezionalità del caso «potremo affidare direttamente a una società pubblica, – ha detto – pensiamo a Fincantieri, l’appalto per la ricostruzione del Ponte», accanto a Fincantieri potrebbe esserci Italferr mentre Autostrade parteciperà solo alle spese.

Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha rivendicato che la nomina del Commissario straordinario e i contenuti del decreto debbano essere condivisi con gli enti locali, all’indomani di una telefonata notturna di chiarimento con il premier Giuseppe Conte. «Non abbiamo fatto nomi, – afferma – ma è evidente che dai contenuti del decreto dipende anche la figura che andremo ad individuare per il  commissario». Se da una parte la polemica svela una profonda divisione tra Toti e governo nazionale o, meglio, con una parte di esso (M5s) – che con le sue varie esternazioni non sembra voler facilitare il dialogo -, dall’altra lo stesso resta e si attesa sempre più tra i personaggi politici di peso nel centro destra e “di congiunzione” tra Lega e FI. È di oggi l’indiscrezione apparsa sulle agenzie di stampa che attestano come prossimo, forse proprio domenica, un incontro tra il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, e il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi,  su diversi “punti di convergenza”, dalla Rai alle prossime regionali.

Sempre a Genova i lavoratori dell’Ilva, per la precisione dello stabilimento di Conigliano, hanno approvato l’accordo siglato al Mise tra sindacati e Arcelor Mittal, alla presenza del ministro Di Maio, con più del 90% dei si. Dei 1.474 aventi diritto, hanno votato in 1123. I voti favorevoli sono stati 1012 (90,1%), i contrari 99 (8,8%), le schede nulle 12. Insomma, oggi più che mai tutte le strade portano a Genova.