L’obiettivo del governo è di agire progressivamente nel sistema delle quote

Il vice premier Matteo Salvini ha chiarito cosa intende fare il governo sul versante della riforma delle pensioni: mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale. L’obiettivo rimane quello di superare decisamente la riforma Fornero, la quale, come noto, abrogando il sistema delle quote, ha, di fatto, creato un blocco in uscita poiché la persona, salvo casi specifici, va in pensione in base all’età. Un meccanismo che ha causato il fenomeno degli esodati, diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici lasciati nel limbo del senza lavoro né pensione, e successivamente ha costretto il precedente esecutivo a varare l’Ape, particolarmente costosa per l’interessato che non appartiene alle poche categorie di beneficiari rientranti fra i lavori particolarmente faticosi. Ora, il governo in carico conferma l’intenzione di tornare al sistema delle quote, fissando la soglia a 100, quale somma fra età anagrafica ed anzianità contributiva, con età minima a 62 anni. Questo dell’età è uno degli aspetti centrali di tutta la questione, poiché si riflette direttamente sui costi complessivi dell’operazione. Lo stesso Salvini, però, ha anche aggiunto quello che è l’obiettivo di legislatura, vale a dire scendere a 60 anni con 40 anni di contributi, un meccanismo che andrebbe a premiare i lavoratori che hanno iniziato presto a lavorare, una condizione molto diffusa soprattutto in passato.