Neanche il tempo di festeggiare l’approdo della prima nave con un carico di oltre 18mila tonnellate di semi prodotto da lavorare nello stabilimento della ex Lucchini, passato recentemente alla indiana Jindal che subito si apre un nuovo caso su Piombino. Come se non bastasse la lunga incertezza che ha accompagnato il riavvio della produzione, la decisione della Moby di trasferire da Piombino a Livorno la rotta per Olbia mette a rischio numerosi posti di lavoro, come ha denunciato nel silenzio più assoluto dalla Ugl. Tutto questo, peraltro, accade nel momento in cui sul porto di Piombino sono stati effettuati importanti investimenti pubblici, quantificabili nell’ordine di circa 300 milioni di euro. Insomma, Piombino rimane in sofferenza. Qualche segnale è arrivato dal traffico crocieristico, mentre manca ancora del tutto il progetto legato a General electric, che avrebbe dovuto portare 200 posti di lavoro.