Lotta senza quartiere al caporalato. È questo l’impegno che arriva dopo l’incontro tenutosi presso la prefettura di Foggia, alla presenza del ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio. Presenti le organizzazioni sindacali di categoria, dalla Cgil alla Ugl, passando per il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. La scelta di Foggia è dettata dai recenti fatti di cronaca; in particolare, il riferimento è ad alcuni incidenti che hanno visto coinvolti dei pulmini che portavano dei migranti occupati in nero. L’idea è quella di un piano triennale di contrasto al fenomeno. La prima mossa annunciata da Di Maio è la nomina del nuovo direttore nazionale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che ha un ruolo decisivo nella azione di vigilanza sul territorio. Per Di Maio, è necessario soprattutto aggredire l’illegalità, attraverso una azione di repressione accompagnata da una di prevenzione, nella quale avranno un ruolo i centri per l’impiego. Sul tema è successivamente intervenuto, in altra sede, anche il ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che ha ricordato quanto il governo ha già fatto: «Abbiamo messo in piedi tutta una serie di strumenti di legalità; abbiamo messo in piedi la repressione, perché nel momento in cui una persona fa il furbo, ruba o utilizza schiavi, fa il male non solo della sua azienda, ma anche del sistema Paese». Parole molto dure che annunciano un giro di vite.