Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha giudicato positivamente il primo  giorno di incontri a Pechino dove, accompagnato dai vertici di alcune società italiane (tra cui Snam, Cassa depositi e Prestiti e Fincantieri) e dal vice direttore di Bankitalia, ha incontrato il ministro delle Finanze cinese, LiuKun, il governatore della Pboc, Yi Gang e il presidente del Consiglio di Amministrazione di Bank of China, LiuLianGe. Una missione proficua, visti gli accordi raggiunti con il fine di rafforzare le relazioni economiche tra i due paesi. «Abbiamo trovato ampia disponibilità al rafforzamento dei rapporti bilaterali, economici e finanziari con l’Italia», ha spiegato il ministro Tria nel corso di una conferenza stampa. Parlando poi dell’Italia e dell’oscillazione dello spread ha assicurato che il livello «attuale non risponde ai fondamentali e alla solidità dell’Italia. Ricordo che l’Italia ha un surplus primario da vent’anni. Ritengo che l’andamento sia anche dovuto ad una fase di incertezza tipica del periodo estivo. Ma nelle sue linee generali è già stato definito il rispetto delle regole di finanza pubblica. Nei prossimi mesi, quando vi sarà un chiarimento sui programmi del governo, sono fiducioso di un rientro dello spread, che non mette in pericolo la sostenibilità e la solidità del nostro debito”. Riguardo lo il rapporto deficit/Pil, il ministro ha poi spiegato che l’intenzione del governo è quella di non superare il tetto del 3%, ma questo non vuol dire che non si possa criticare: «Questo 3% è stato criticato anche da chi lo ha inventato, ma è diverso dal dire che lo supereremo».