Un grande piano per ridare fiato alla pubblica amministrazione. È questo quello che starebbe studiando la ministra Giulia Bongiorno che ha messo sotto tiro il blocco del turn over, quella misura draconiana che impedisce o limita di molto la possibilità per le amministrazione di sostituire il personale che lascia per andare in pensione. A lungo andare, tale blocco ha provocato notevoli sconquassi, soprattutto negli enti locali, ma non solo, che oggi si ritrovano con le piante organiche fortemente sottodimensionate e, quindi, nell’impossibilità di erogare adeguati servizi al cittadino. Nel piano della Bongiorno, si prevede una operazione di assunzioni su vasta scala, anticipando al 2019, ciò che sarebbe successo nel prossimo triennio. In totale, dovrebbero, quindi, essere 450mila i nuovi ingressi nel prossimo anno attraverso dei concorsi pubblici. Si bilancerebbero in questo modo le uscite preventivate nei prossimi cinque anni per raggiunti limiti di età. L’operazione interesserebbe coloro che sono risultati già idonei nei concorsi pubblici – si tratta di circa 157mila unità – e i cosiddetti precari storici, altre 50mila unità. Da capire se nel pacchetto rientreranno anche gli insegnanti e gli educatori delle scuole dell’infanzia e primaria, ai quali una sentenza del Consiglio di Stato preclude la possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro poiché privi del necessario titolo di studi e nonostante siano in servizio da più di quindici anni.