Gli operai parlano di «rientro normale», anche se, indubbiamente, la situazione della Bekaert di Figline Valdarno è tutto fuorché normale, visto che il reingresso nello stabilimento avviene dopo uno stop di un paio di mesi, susseguenti all’annuncio della proprietà di voler dismettere la produzione, e non, piuttosto, dopo la normale pausa estiva, tipica del mese di agosto. In attesa del nuovo vertice al Ministero dello sviluppo economico, atteso per i primi di settembre, i 318 dipendenti della Bekaert si trovano sospesi fra la speranza di trovare una soluzione positiva e la certezza, almeno allo stato dell’arte, delle lettere di licenziamento già pronte, ma ancora non inviate. I margini della trattativa con la proprietà sono ridotti. Il ministro Luigi Di Maio ha parlato di ricorso alla cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, anche se poi sarà necessario trovare un acquirente, cosa non semplice, ma, quanto meno, doverosa.