di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Le brutte notizie arrivano tutte insieme. Dopo una «sostanziale tenuta» per circa quattro mesi consecutivi della fiducia di cittadini e imprese, l’Istat ha rilevato a maggio 2018 un raffreddamento del clima passando da 116,9 a 113,7 per i consumatori e da 105,0 a 104,7 per le imprese. In particolare è la fiducia dei consumatori ad aver subito la frenata maggiore. Secondo l’Istituto al calo «hanno contribuito i giudizi e soprattutto le attese della situazione economica del Paese fortemente peggiorate».
In questi giorni in cui l’Italia sta vivendo una delle crisi politiche più gravi della sua storia e in cui i mercati stanno lanciando allarmi sempre più intensi, si fa molta fatica ad interpretare con distacco i vari indici che disegnano la situazione economica e industriale del Paese.
Il calo del clima di fiducia, soprattutto dei cittadini, può essere sfruttato come argomento a favore sia da parte di chi sostiene che l’avvento di un nuovo paradigma politico – la cui nascita è stata interrotta dal “no” del Capo dello Stato alla presenza di un ministro ritenuto scomodo, come Paolo Savona, nell’esecutivo targato Lega-M5s – avrebbe portato l’Italia a sbandare fuori dall’Europa sia di quelli che da tempo, come noi dell’Ugl, sostengono che le politiche fin qui adottate da governi in perfetta continuità tra di loro, fatte salve solo le apparenze, a cominciare da Mario Monti fino ad arrivare a Paolo Gentiloni, sarebbero state alla lunga non solo inutili ma anche controproducenti.
I famosi nodi stanno arrivando al pettine e non parliamo solo degli effetti, speciali sì ma in negativo, di riforme sbagliate ma anche dell’assenza pressoché totale di una vera politica industriale, di un disegno, di una visione per il Paese, ormai ripiegato su se stesso e solo sulla tutela e salvaguardia dei conti pubblici. Un’inaccettabile miopia, che ha portato con sé come ulteriore conseguenza anche l’impossibilità di risolvere in maniera soddisfacente tante e strategiche vertenze ancora aperte, la quali adesso, oltretutto, si ritroveranno immerse in un oceano di incertezza, perché senza un governo capace di rappresentare una garanzia, a medio termine sarebbe stato ancora più bello, in termini economici e politici.