di Caterina Mangia

Oggi è la Festa della mamma, ma non c’è molto da festeggiare: tutti i numeri e gli indicatori riguardanti la maternità in Italia denunciano una situazione insostenibile e  in progressivo deterioramento da anni.
Poco sostegno sulla conciliazione vita-lavoro, una scarsissima offerta in termini di servizi per l’infanzia, forti discriminazioni sul lavoro per le madri, un profondo squilibrio nei carichi familiari tra mamme e papà: “mamma mia”, che fatica.
Non c’è da stupirsi se i dati riguardanti la natalità in Italia sono disastrosi, registrando la nona diminuzione consecutiva dal 2008, così come non c’è da meravigliarsi del fatto che soltanto il 49,1% delle donne lavora nel nostro Paese e che il tasso di disoccupazione tra le madri sia tra i più alti di Europa: le italiane, dulcis in fundo, fanno sempre meno figli, e sempre più avanti con l’età.
Questo l’avvilente quadro che emerge dall’analisi “le Equilibriste: la maternità in Italia” diffusa da Save The Children in occasione della Festa della mamma: dalle statistiche emerge l’ennesima spaccatura tra Nord e Sud, con il Meridione che risulta particolarmente carente in termini di strumenti di sostegno alle madri e all’infanzia; mentre le province di Bolzano e Trento sono le più “mother-friendly”, la Campania è il fanalino di coda tra le regioni. In generale, comunque, tutto il territorio nazionale è coinvolto dal peggioramento degli strumenti di sostegno alla famiglia, alle mamme e ai nuovi nati.
«Sappiamo che i  primi ‘mille giorni’ dei bambini sono fondamentali per la crescita – ha spiegato la direttrice di Programmi Italia-Europa di Save the Children, Raffaella Milano – eppure proprio in questo periodo così decisivo manca l’assunzione di   responsabilità pubblica. Occorre scardinare questo circolo vizioso».