Nell’arco dei dodici mesi da poco trascorsi la Banca d’Italia ha messo a segno numeri da record, realizzando un utile netto di 3,9 miliardi di euro, superiore di 1,2 miliardi rispetto allo scorso anno. Si tratta del risultato più elevato mai raggiunto, ha specificato il governatore Ignazio Visco nel corso del suo intervento all’assemblea annuale che si è tenuta a Palazzo Koch, a Roma.  Determinante, ha spiegato Visco, «l’incremento del portafoglio titoli generato dalla politica monetaria espansiva deliberata dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE)». «I programmi di acquisto di attivitàfinanziarie – si legge nella relazione pubblicata sul sito dell’Istituto – hanno ampliato considerevolmente le dimensioni dei bilanci delle banche centrali dell’area dell’euro e modificato la loro composizione». Tornando ai numeri, il bilancio approvato dall’assemblea, parla di un aumento del risultato loro di quasi due miliardi, da 6,9 a 8,4 miliardi di euro. I costi operativi sono invece diminuiti del 3,4%, riflettendo la diminuzione di 58 milioni che ha interessato le spese complessive per il personale di servizio e la flessione, pari a dieci milioni di euro, della voce “altre spese” (e ciò, nonostante la spesa di 19 milioni sostenuta per le materie prime necessarie per la produzione di banconote). Per quanto riguarda invece i dividenti, nella proposta di distribuzione dell’utile netto il governatore spiega di assegnare allo Stato una quota par a 3,3 miliardi «che, in aggiunta a imposte di competenza per 1.563 milioni, porterebbero le somme complessivamente destinate allo Stato a circa 4,9 miliardi, un livello superiore di circa 1,5 miliardi a quello, elevato, dello scorso anno».