Ancora una volta, l’Ilva sale agli onori della cronaca, anche se, almeno in questo caso, il principio è destinato ad avere ripercussioni ben al di là delle strette vicende connesse al sito produttivo pugliese. La Corte costituzionale ha infatti giudicato incostituzionale il decreto-legge 92/2015 nella parte in cui l’allora governo Renzi autorizzava la prosecuzione dell’attività nonostante il blocco disposto dall’Autorità giudiziaria, in seguito da un incidente sul lavoro in cui perse la vita un operaio 35enne, Alessandro Morricella, investito da una fiammata, mista ad un getto di ghisa incandescente, fuoriuscita dall’Altoforno 2. La decisione della Corte costituzionale non avrà effetti diretti sull’Ilva, come ha subito chiarito uno dei commissari straordinari, Enrico Laghi; resta, però, il principio sancito dalla Corte costituzionale in base al quale le esigenze dell’iniziativa economica non possono essere più importanti dell’incolumità e della salute dei lavoratori.