L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) lancia la sua nuova campagna, “Nursing Now”, mirata a potenziare nel mondo la forza lavoro rappresentata da infermieri e ostetriche. Secondo alcuni recenti calcoli dello stesso Oms infatti nel 50% degli stati membri dell’Organizzazione ve ne sono meno di 3 per 1000 abitanti e il 25% degli Stati ne ha meno di 1 su 1000 abitanti. Eppure a nessuno sfugge quale sia l’importanza per la cittadinanza di queste figure professionali, che in Italia hanno subito il rinnovo di un «contratto che ha distribuito solo spiccioli e tante deroghe alle norme sull’orario di lavoro» al posto di nuove assunzioni, come denunciato recentemente dall’Ugl Sanità.
Infermieri e ostetriche rappresentano circa il 50% dei lavoratori della Sanità: su 43,5 milioni nel mondo, si stima che siano 20,7 milioni. Troppo pochi. Non è da oggi che l’Oms si interessa al problema, negli ultimi anni varie ha adottato varie risoluzioni. L’ultima è la Strategia globale per rinforzare la presenza di infermieri e ostetriche entro il 2020. 4 i pilastri cui si fonda la Strategia: fornire infermiere e ostetriche competenti e motivate, migliorarne la leadership, massimizzare le loro capacità e potenzialità con partnership, investire risorse per potenziare la forza lavoro.
Madrine della campagna sono state niente di meno che la duchessa di Cambridge, Catherine Middleton, insieme alla principessa Muna Al Hussein di Giordania.
“Nursing Now” intende dare a infermiere e ostetriche più voce nelle politiche sanitarie, più investimenti, una maggiore presenza nei posti di comando, capire dove possono incidere di più e condivisione delle migliori pratiche.