A febbraio l’indice calcolato dall’Istat per misurare la fiducia dei consumatori è rimasto sui livelli del mese precedente, fermandosi a 115,6 punti e rimanendo quindi al di sotto dei 116,5 punti toccati a fine 2017. Tra le principali componenti risultano in miglioramento solo il clima personale (da 107,6 punti a 108) e quello corrente (da 112,8 a 113), mentre quello economico (da 141 a 139,9) e quello futuro (da 120,9 a 119,8) riportano una nuova diminuzione.
In aumento, invece, l’indice che misura il clima di fiducia delle imprese, passato dai 105,6 punti del mese scorso a 108,7 punti. In questo caso l’unica componente a mostrare un calo della fiducia è quella delle imprese attive nel settore del commercio, per le quali l’indice è in diminuzione da due mesi consecutivi, scendendo a 105,5 punti a febbraio dopo i 108,3 di gennaio e i 111,9 di dicembre (male sia la grande distribuzione, da 110 a 107, sia la distribuzione tradizionale, da 106,1 a 104,2). Per i servizi di mercato si registra un aumento dell’indice del clima di fiducia di oltre quattro punti (da 105,8 a 109,9), con un miglioramento sia dei giudizi che delle attese sugli ordini (rispettivamente da 9,7 a 13,1 punti e da 7,2 a 11,8 punti), bene anche il giudizio sull’andamento degli affari (da 12,2 a 16,9 punti). Sale anche la fiducia delle imprese di costruzione (da 129,2 a 132 punti), trainata dall’indice delle imprese per i lavori di costruzione specializzati (da 138,5 a 142,2 punti) e da quelle attive nell’ingegneria civile (da 111 a 114,2 punti). Da 109,9 a 110,6 punti, invece, l’indice di fiducia delle industrie manifatturiere.