Dopo gli Statali, è stato siglato ieri notte il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Sicurezza e Difesa. Una riposta attesa da 9 anni, – proprio come per gli Statali – che arriva quasi sul filo di lana, visto che scadrà nuovamente il 31 dicembre 2018. Non potevano che essere trionfali i toni del Governo rappresentato da tutti i ministri competenti (Interni, Funzione Pubblica, Difesa, Giustizia, Economia). Per il ministro Minniti si tratta del rinnovo «più imponente di carattere strutturale fatto per il comparto da quando esiste», mentre la ministra Madia «si va da 125 euro circa al mese per le forze armate e 132 per la polizia», a cui poi si andranno ad aggiungere gli arretrati, tempi tecnici permettendo. Tempi tecnici a parte, c’è da dire che mancano ancora all’appello ancora altri importanti contratti di lavoro quali quelli di Scuola, Università e Ricerca, Sanità, Enti locali e Vigili del fuoco, mentre si avvicina sempre di più la data del 4 marzo. Riuscirà questo rinnovo a compensare 9 anni di attesa, nei quali si è consumata una delle più lunghe crisi economiche e finanziarie? Per Cgil, Cisl e Uil il rinnovo del contratto di lavoro di Sicurezza e Difesa è un tassello importante che testimonia la ripresa di una stagione contrattuale, ma per l’Ugl Polizia penitenziaria è invece «solo uno spot per il Governo, perché l’aumento medio con decorrenza dal 1° gennaio 2018, sarà in media di circa 100 euro lorde in busta paga».