La proposta non è certo una novità. Non è infatti la prima volta che la Cassa depositi e prestiti viene individuata come una vera e propria cassaforte alla quale attingere per ogni occasione, sia che si parli di lavoro che, ad esempio, di infrastrutture. Questa volta, però, l’iniziativa riguarda il welfare ed allora è interessante da approfondire. Le Casse depositi e prestiti europee stanno valutando l’ipotesi di mettersi insieme per sostenere un grande progetto di infrastrutturazione sociale. Non solo strade e ponti, quindi, ma anche un rafforzamento complessivo degli strumenti e dei servizi a disposizione del cittadino. Secondo alcune stime presentate dall’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, nell’Europa a 28 servirebbero almeno 150 miliardi di euro, oltre ai 170 che già si investono su voci quali l’educazione continua, la salute, la cura, gli alloggi sociali. Queste voci oggi cumulano ciascuna circa lo 0,5% del prodotto interno lordo. Ecco, quindi, l’idea di coinvolgere le Casse depositi e prestiti che hanno nel loro portafogli una massa enorme di risorse, spesso ferme sui conti correnti. Dal dire al fare, è evidente, corre però un abisso. Basta guardare al caso italiano con le profonde differenze esistenti sul territorio, sia fra il nord e il sud, sia anche fra il centro e le periferie. Insomma, siamo appena al titolo di un progetto ambizioso, le cui pagine sono ancora tutte  da scrivere.