di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

L’esplosione nell’impianto di distribuzione del gas in Austria ha riacceso i riflettori sulla questione energetica, un tema che per importanza dovrebbe essere costantemente al centro dell’agenda politica italiana.
La tragica vicenda dell’hub di Baumgarten, che ha causato una vittima e diversi feriti, non ha provocato particolari disagi dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico italiano e la situazione è stata rapidamente tamponata, nonostante le allarmistiche esternazioni del ministro Calenda. Tuttavia resta sempre irrisolto il nodo energia, ricordando che l’Italia è ancora oggi un Paese caratterizzato da una fortissima dipendenza dall’estero. Il 76% dell’energia necessaria al nostro Paese proviene infatti dalle importazioni. Non solo. Del petrolio utilizzato in Italia la metà proviene dall’Africa o dal Medio Oriente, così come il 32% del gas, determinando, quindi, uno stretto legame del Paese con aree del pianeta politicamente instabili.
Questa situazione, oltre ad esporre il Paese a possibili “ricatti” nonché ad eventuali aumenti del prezzo delle risorse e quindi a togliere autonomia e sicurezza all’intera comunità nazionale, impedisce all’Italia di sfruttare appieno le proprie potenzialità, generando un enorme deficit di competitività per l’economia italiana. In primo luogo perché l’importazione di energia determina costi pagati dalle famiglie e dalle imprese. E l’alto costo dell’energia impedisce alle aziende di prosperare e quindi di assumere, con conseguenze dal punto di vista occupazionale. In secondo luogo a causa della mancanza di sviluppo del nostro settore energetico interno che invece avrebbe enormi potenzialità, non solo nel campo degli idrocarburi, comunque non irrilevante, ma soprattutto in quello delle fonti rinnovabili, dato il posizionamento geografico e le caratteristiche morfologiche del Paese. Il settore delle rinnovabili, se adeguatamente valorizzato, porterebbe sviluppo, occupazione e maggiore indipendenza energetica, garantendo allo stesso tempo il rispetto della salute dei cittadini e della sicurezza ambientale. Occorrono, quindi, per la sicurezza ed il benessere, sia economico che occupazionale, dell’Italia politiche lungimiranti che puntino sulle rinnovabili. Allo stesso modo è necessario affrontare in modo risolutivo la questione ormai improcrastinabile del risparmio energetico attraverso misure efficaci rivolte ai privati, alle aziende ed anche alla pubblica amministrazione.

Rinnovabili e risparmio

Il settore delle rinnovabili, se adeguatamente valorizzato, porterebbe sviluppo, occupazione e maggiore indipendenza energetica, garantendo allo stesso tempo il rispetto della salute dei cittadini e della sicurezza ambientale. Occorrono, quindi, per la sicurezza politica ed il benessere, sia economico che occupazionale, dell’Italia politiche lungimiranti che puntino sulle fonti rinnovabili. Allo stesso modo è necessario affrontare in modo risolutivo la questione ormai improcrastinabile del risparmio energetico.