Chi si mobilita e chi, viceversa, sostiene la bontà dell’operazione portata avanti dal governo, operazione, peraltro, ancora molto parziale rispetto alle promesse iniziali. Il tema delle pensioni continua ad essere centrale nel dibattito politico e sociale del Paese, dividendo il mondo sindacale. La Cgil, che non ha sottoscritto l’intesa con l’esecutivo, ha annunciato che il prossimo 2 dicembre si terranno cinque manifestazioni in altrettante città, con corteo e, a seguire, un comizio. Il sindacato guidato da Susanna Camusso sfilerà a Roma, a Torino, a Bari, a Palermo e a Cagliari. La segretaria parlerà nella capitale in collegamento video con le altre località interessate. Il Consiglio nazionale della Ugl di sabato scorso ha dato mandato al proprio segretario generale di mobilitare tutte le strutture del territorio con iniziative a difesa dei pensionati e dei pensionandi. Viceversa, dal segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, arriva un apprezzamento per l’approvazione da parte della Commissione bilancio del Senato.dell’emendamento sulle pensioni presentato dal governo Tale emendamento, come evidenzia la stessa Furlan, è solo una parte del pacchetto pensioni promesso dall’esecutivo. In attesa di capire se e quando il governo interverrà sull’Ape sociale – i tempi cominciano ad essere molto stretti per una seconda lettura al Senato a cavallo delle festività natalizie -, si registra uno studio prodotto dalla Commissione europea, secondo il quale il sistema previdenziale nostrano non sarebbe in equilibrio. Come tanti altri studi prodotti in precedenza, pure in questo caso si tratta di un documento che non tiene conto della mancata separazione fra previdenza vera e propria ed assistenza, con il risultato che si paragonano sistemi nazionali non paragonabili fra loro.