La lettera “richiamo” dalla Commissione Ue indirizzata al ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, sulla Manovra 2018 è arrivata oggi. L’Ue intende rinviare alla primavera dell’anno prossimo un giudizio compiuto sulla Manovra stessa,al fine di verificare il rispetto della regola che prevede una riduzione graduale e sostanziale del debito pubblico. Regola rispetto alla quale la Commissione invece intravedeun «rischio dideviazione significativa dall’aggiustamento versol’obiettivo». Pur riconoscendo all’Italia di aver fatto molti sforzi «per la competitività e lacrescita», il problema sta nel rispetto nello sforzo strutturale di centrare lo 0,3% delPil che appare a rischio “annacquamento” a causa, probabilmente, dei vari aggiustamenti al testo che si stanno facendo in corso d’opera e in vista delle elezioni.
Infatti, secondo quanto spiegato dal vicepresidente della Commissione Ue,ValdisDombrovskis, il riesame sarà fatto alla luce dei criteri deldebito nella primavera 2018 sulla base dei dati finali del 2017e della manovra approvata dal Parlamento a dicembre. C’è una differenza di prospettive: lo scostamento rispetto all’obiettivo dello 0,3% per il Governo italiano è solo pari allo 0,1% mentre per la Commissione lo è dello 0,2%. In primavera si deciderà se aprire una procedura per debito eccessivo ai sensi dell’articolo 126/3 dei Trattati. A febbraio, comunque, potrebbe arrivare un rapporto sugli squilibri macroeconomici di cui è oggetto il Paese (insieme a Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, e Svezia).