Nelle prospettive per il biennio in corso l’Istituto nazionale di statistica ha indicato una crescita dell’1,5% per il 2017 e un +1,4% per il 2018. Per entrambi gli anni le stime indicano che la spinta giungerà soprattutto dalla domanda interna che, al netto delle scorte, contribuirà alla crescita economica per l’1,5%, mentre la domanda estera netta riporterà un -0,1%. Bene comunque il commercio con l’estero. Le esportazioni sono previste in crescita del 4,8% e del 3,8%. Osservando le tabelle dell’Istat si può notare come sia previsto un aumento della spesa delle famiglie residenti dell’1,4% per l’anno in corso dell’1,3% per il seguente. Più lieve la crescita prevista per la spesa delle AP: +0,6% nel 2017 e +0,4% nel 201, mentre per gli investimenti fissi lordi si stimano un+3% e un +3,3%. L’andamento dell’indice, spiega l’Istituto nella nota, beneficerà «sia del miglioramento delle aspettative sull’andamento dell’economia sia degli effetti positivi sul mercato del credito derivanti dal proseguimento della politica monetaria espansiva della Banca centrale europea».Passando al mercato del lavoro, il resoconto indica un calo del tasso di disoccupazione all’11,2% nel 2017 e al 10,9% nel 2018, contro l’11,7% registrato nel 2016 e l’11,9%dell’anno precedente. Le retribuzioni saranno invece interessate da un rallentamento, per poi riaccelerare nel corso del 2018: mentre alla fine dell’anno scorso l’Istat aveva rilevato un +0,7%, per quest’anno le previsioni indicano un +0,6% e un +1,1% per il prossimo.