Alla fine l’ultimo supplemento di riflessione ha prodotto un accenno del governo ai giovani, alle donne, alla previdenza complementare, a conferma di come la partita in realtà si era di fatto già chiusa appena aperta due sabato or sono. L’allargamento della platea dei beneficiari dell’Ape sociale era, infatti, nota da subito, come anche le poche risorse a disposizione, dalle quali dipendono l’effettivo accesso alla pensione. Stando così le cose, anche le dichiarazioni dei leader sindacali non possono sorprendere. L’opposizione della Cgil di Susanna Camusso è stata subito evidente, come pure la forte apertura Annamaria Furlan della Cisl, che avrebbe sottoscritto l’intesa quasi immediatamente. La Uil di Carmelo Barbagallo è approdata con il decorrere dei giorni ad un atteggiamento fatalista, quasi che fosse inevitabile il compromesso raggiunto. Critiche sono arrivate da subito pure dalla Ugl di Paolo Capone che non ha mancato di far sentire la propria voce. Ora, la palla passa nuovamente al Senato, dove il disegno di legge di bilancio è andato in una sorta di stand by in attesa di eventi che non ci sono stati. Verosimilmente, nelle prossime ore, il governo presenterà i propri emendamenti, compreso quello sulle pensioni, che anticiperanno il maxiemendamento di recepimento del testo che uscirà dalla Commissione bilancio.