di Caterina Mangia
Piove sul bagnato. Il tasso di disoccupazione giovanile, che da anni riporta in cifre la drammatica realtà delle giovani generazioni e del lavoro, continua a salire: attestandosi al 35,7 per cento, a settembre aumenta di 0,6 punti percentuali su base mensile.
E’ quanto rileva l’Istat, secondo cui la percentuale generale di persone senza lavoro risulta dell’11,1 per cento, stabile rispetto ad agosto.
Anche il tasso di occupati resta stabile rispetto al mese precedente (+ 2mila), anche se si registra ormai la solita tendenza “post Jobs Act”: cala il numero di lavoratori permanenti (-18mila), restano fermi quelli a termine. Cresce invece l’occupazione su base annua (+326mila) e nel trimestre luglio-settembre (+120mila): anche in questo caso, l’aumento si concentra quasi esclusivamente nell’occupazione a termine.
Ad aumentare su base mensile sono anche gli inattivi, che salgono di 25mila rispetto ad agosto.
«Con i dati Istat di oggi sfioriamo il milione di posti di lavoro dal primo giorno del Governo dei MilleGiorni a oggi, un milione di posti di lavoro grazie al JobsAct», ha commentato trionfante la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi commenta su Facebook.
Eppure, continuiamo a dirlo, a salire è solo l’occupazione precaria.